Ogni tanto qualcuno mi chiede: "Chi è lo Spirito Santo?". Sono sincero: non è facile rispondere. Si tratta di una realtà soprannaturale, che sfugge alla percezio¬ne immediata. Difatti lo Spirito Santo non si manifesta con l'aspetto di un volto umano.
Quando parlo di Dio Padre posso presentarlo come un buon papà; quando parlo di Gesù, leggendo il Vangelo, non ho difficoltà a presentarlo come un uomo in carne ed ossa.
Mi è difficile presentare lo Spirito Santo.
Si legge negli Atti degli Apostoli che S. Paolo, men¬tre era di passaggio ad Efeso, chiese ad alcuni cristiani: “Avete ricevuto lo Spirito Santo, quando siete venuti alla fede?”.
Gli risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo!" (At 19,2).
Evidentemente nessuno gliene aveva parlato.
Temo che, oggi, molti cristiani potrebbero rispondere allo stesso modo a una simile domanda... e la colpa non è tutta loro!
E' penoso pensare che vi siano cristiani, che hanno ricevuto la cresima e non sappiano chi sia lo Spirito Santo e non si curino di saperlo!
Di fronte a tanta indifferenza, si può pensare che per tutti la Terza Persona della SS. Trinità rimanga un Dio lontano, dimenticato, quasi sconosciuto e poco invocato.
Fino a un secolo fa, teologi e laici impegnati, parla¬vano dello Spirito Santo come del grande sconosciuto. Un teologo francese, con un'espressione più pittore¬sca che devota, lo chiamava "il parente povero della Trinità".
In questi ultimi tempi questo seme è germogliato. Difatti: nel 1961, Giovanni XXIII dichiarò beata Elena Guerra e la chiamò "apostola dello Spirito Santo"; nel 1973 Paolo VI ebbe a dire: “La Chiesa oggi ha bisogno dello Spirito Santo. Egli è la sua anima, il suo respiro, il vento delle sue vele”; Giovanni Paolo II nell'enciclica "Dominum et Vivificantem" ha ridato spazio allo Spirito Santo: "Ora che si avvicina il grande Giubileo del 2000, egli inaugurerà un'altra epoca nella storia del cristia¬nesimo".
Oggi si parla molto dello Spirito Santo ma, soltanto pochi sanno chi sia Egli realmente... e la colpa - ripeto - non è tutta loro! Noi sacerdoti insegnamo, giustamente, che Gesù è presente in mezzo a noi nell'Eucarestia, nella persona del Papa, dei poveri... Dovremmo inse¬gnare di più che Egli è presente anche in noi mediante la potenza dello Spirito Santo, che costituisce una delle realtà più consolanti della nostra santa religione. Oggi nel mondo c'è molta scienza e poco amore. E' lo Spirito Santo che parla il linguaggio dell'Amore. Compito più ambito del sacerdote, oggi, dovrebbe essere di far conoscere lo Spirito Santo e di dare ai cristiani il senso vivo del suo possesso.
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